Le
pulci
Dott.ssa Paola Vincenzi
Medico veterinario
La pulce è in assoluto l’ectoparassita più frequente dei carnivori.
I carnivori domestici possono essere infestati da diverse specie di pulci. Le principali sono: Ctenocephalides felis e canis,e Pulex irritans. La più frequente è comunque la C. felis per tutti i carnivori. Misura all’incirca 2-4 mm, è di colore bruno rossastro con corpo appiattito latero-lateralmente.
Le pulci si nutrono di sangue ed è per questo motivo che infestano gli animali. Le uova vengono deposte sugli animali ma essendo prive di metodi di ancoraggio, come avviene per esempio per le uova di pidocchio, cadono al suolo dando origine all’infestazione ambientale. Gli adulti di pulce possono vivere nell’ambiente fino a circa 4 giorni, tendono perciò a restare il più a lungo possibile sull’animale dove le femmine cominciano a deporre le uova dopo già 30 minuti dall’infestazione. Le uova che cadono al suolo, in base alle condizioni di temperatura e umidità, schiudono dando origine a larve vermiformi che in massimo un mese con delle metamorfosi si trasformano in adulti ed il ciclo riprende.
La mortalità delle larve nell’ambiente si ha sotto gli 0°C e sopra circa 33°C e le temperature degli ultimi anni raramente superano questi ranges, ecco perché tale parassita è in continuo aumento.
Le forme immature vivono molto bene nell’ambiente domestico, trovando nascondiglio ideale in anfratti del pavimento, moquettes, tappeti ecc..
E’ perciò indispensabile e utile associare alla lotta antiparassitaria sull’animale anche una lotta ambientale , seguita sempre ad una azione di aspirazione con aspirapolvere avendo però l’accortezza di cambiare il sacchetto dell’aspirapolvere quotidianamente.
Diagnosi:
Gli animali infestati manifestano prurito e nervosismo il cui grado non sempre corrisponde alla quantità di parassiti presenti sull’animale. Ci sono infatti soggetti che massivamente infestati hanno poco prurito, ed altri che con addosso una sola pulce diventano decisamene matti. La diagnosi viene fatta osservando direttamente la pulce che cammina sull’animale e lo si vede soprattutto sulla pancia dove ci sono meno peli, o pettinando l’animale e osservando il pelo che in caso di infestazione contiene una specie di “polvere di caffè” nera che messa a contatto di un cotone imbevuto di acqua si trasforma in sangue, si tratta infatti di feci di pulce cioè sangue coagulato.
A parte vanno considerati quei soggetti allergici al morso di pulce che in seguito anche ad una sola puntura possono sviluppare delle vere e proprie dermatiti la cui forma più tipica si presenta con alopecia della regione dorso lombare, prurito intenso, piaghe, ispessimento e melanosi cutanea e nelle forme croniche iperseborrea cioè pelle unta e maleodorante di grasso rancido.
Le pulci non sono specie-specifiche strette, ciò significa che le pulci del cane infestano anche il gatto e altri animali e viceversa. Anche l’uomo non è immune dal morso di pulce, soprattutto in ambienti fortemente infestati o in particolar modo in casolari abbandonati per lungo tempo che si trovano ad ospitare l’uomo come primo ed unico ospite dopo tanto tempo. L’uomo manifesta papule pruriginose molto caratteristiche localizzate generalmente alla parte inferiore delle gambe.
Ruolo patogeno indiretto:
La pulce è l’ospite intermedio di un parassita del cane e del gatto: la tenia Dipylidium caninum. È un cestode che infesta l’intestino di questi animali. La diagnosi è di solito fatta dal proprietario che vede nelle feci dei piccoli “vermetti” bianchi lattescenti di circa mezzo cm di lunghezza che si muovono. Si tratta delle proglottidi di questo parassita cioè frammenti di verme contenenti le uova che vengono così liberate nei prati per essere mangiate dalle pulci e riprendere il ciclo. Le proglottidi non vengono eliminate tutti i giorni, è quindi indispensabile osservare quotidianamente le feci dei nostri animali quando sporcano, soprattutto quando il soggetto ha avuto nei mesi precedenti le pulci. L’analisi delle feci fatta dal veterinario alla ricerca di questo parassita in particolare, non sempre è attendibile in caso di negatività proprio perchè non tutti i giorni è eliminato!
La pulce può essere anche vettore di altre malattie
importanti: tularemia (Francisella tularensis) e mixomatosi (virus), la
filariosi sottocutanea e peritoneale (Dipetalonema reconditum) , la
malattia da graffio di gatto (Bartonella henselae), la peste umana (Yersinia
pestis).
Tutti questi motivi stanno alla base dell’importante lotta e profilassi da operare verso questi parassiti, sia direttamente sugli animali che nell’ambiente in cui vivono, ricordandosi che un’azione senza l’altra serve a poco. Esistono in commercio prodotti ambientali a base di insetticidi microincapsulati che sono i più sicuri per la salute umana e animale ed hanno azione sia diretta che profilattica, mentre per i nostri animali ne esistono veramente molti in formulazione spray, spot-on, collari ecc… oltre ad insetticidi in pastiglie che assunte dall’animale che si vuole proteggere rendono il suo sangue ricco di una sostanza che rende sterili le pulci che se ne nutrono operando così un’azione indiretta sull’ambiente.
Raccomandazioni:
- usare sempre la dose consigliata dalla casa produttrice
- rispettare rigorosamente i tempi di intervallo di somministrazione proprio perchè dettati in base al ciclo vitale del parassita
- molti prodotti in commercio vanno applicati sul animale “sporco” in quanto assorbiti grazie allo strato lipidico dell’epidermide,….metterli dopo aver fatto un bel bagno al cane non serve a niente, quindi fare il bagno almeno a 5 giorni di distanza, o prima o dopo, dall’applicazione di questi prodotti
- se si ha più di un animale, cane o gatto che siano, trattarli tutti, e tutti lo stesso giorno. Anche il gatto che non esce mai prende le pulci, o dal cane che invece esce, o grazie alle nostre scarpe che veicolano in casa le uova
- non dimenticatevi l’ambiente in cui vivono e soprattutto il giardino, la macchina, il cappottino, la gabbia, la cuccia ecc...